LA STORIA DELLA CINGHIA Non era concepibile fare il portabagagli senza la cinghia!

La cinghia è stato lo strumento di lavoro principale del portabagagli fino alla metà degli anni ottanta ed è stata indossata da questi fino al 1992.
Parte integrante della divisa, per chi svolgeva il servizio di "portura"
valigie, è sempre stata sentita come indispensabile e come tale gelosamente custodita e curata,
ognuno aveva la propria personalizzazione ogni cinghia portava i segni delle fatiche passate e della
fantasia del proprietario.
Portata normalmente a tracolla in diagonale, la cinghia, veniva utilizzata per il
trasporto delle valigie quando le due mani non erano sufficienti e il carrello non era presente o il
suo utilizzo non avrebbe consentito al Viaggiatore di prendere il treno.
Quando poi "la balla dei facchini" usciva dalla stazione per i traslochi, per anni ci sono state squadre di lavoro che ne effettuavano anche due in una giornata, l'utilizzo della cinghia diventava vario e colorito a seconda delle necessità e delle differenti esperienze: veniva, per esempio, stretta in vita con due giri per sostenere il busto durante gli sforzi; veniva utilizzata per gestire meglio tutte quelle cose che, per volume, il facchino portava in spalla e non riusciva a tener bene in presa (casse, frigoriferi, etc.).
Durante le pulizie in altezza, la cinghia assicurava che, durante le operazioni,
la scala non si ribaltasse o scivolasse via, ma gli usi sono stati molteplici e vari a
seconda della fantasia, non è possibile elencarli tutti in questa paginetta autocelebrativa, ma
è importante far notare che chi l'ha utilizzata ancora la conserva: può sempre servire...
Sono orgoglioso di aver imparato ad usare la cinghia!