LA DIVISA, la giacca, il cappello...
Visionando le foto della nostra storia si può vedere come la necessità dell´uniforme sia sempre stata vissuta dai Soci della Cooperativa.

Oggi le divise dei portabagagli sono state approvate dal consorzio nazionale, ma +
la Portabagagli di Bologna ne ha sempre fatto una questione di merito e di orgoglio.
Nei primi anni la Cooperativa acquistava le stoffe da fornire ai Soci ed agli Avventizi che
provvedevano in proprio a farsi confezionare la divisa secondo un preciso modello; successivamente
la Cooperativa iniziò a fornire divise già pronte, ma l´utilizzo della
stoffa e del sarto è proseguito fino agli anni ottanta da parte di alcuni Soci.
Mentre per i pantaloni non vi sono mai stati troppi problemi (massimo le quattro tasche canoniche), la
giacca del portabagagli non aveva tasche all´esterno, questo per garantire la gestione degli incassi.
La giacca invernale veniva sempre fornita molto larga in modo da potersi vestire
bene sotto.
Quando cominciarono a vedersi le prime giacche a vento i lavoratori della portabagagli cominciarono ad
indossarle sotto la divisa, e solo alla metà degli anni ottanta vennero fornite dalla
Cooperativa le prime giacche a vento dell´uniforme, regolarmente prive di tasche esterne.
Tutti, in stazione, dovevamo avere il cappello! Ma per chi portava le valigie era obbligatorio
averlo sempre in testa.
Ce ne sono stati tanti e differenti: estivo, con la retina al posto della stoffa, invernale, in
feltro e con il paraorecchie, quello da mezza stagione nella sua forma classica a pentolino.
Tanti scherzi sono stati fatti con i cappelli tra i Soci della Cooperativa e ogni tanto occorreva andare
un attimo da "Malaguti" in via Galliera a comprarne uno, magari perso, rovinato o lanciato
sul treno in corsa.